sabato 8 febbraio 2014

Napoli - Milan: Il gran premio di Fuorigrotta

C'è voglia di vittoria allo stadio San Paolo, il pubblico attende fremente l'ingresso delle squadre in campo. Ecco sbucare dal sottopassaggio le due compagini: il Milan con la sua classica divisa rosso e nera e il...Chievo con la sua consueta casacca giallo e blu. Qualcuno dalle tribune si chiede smarrito: “Ma avessimo sbagliato stadio? Gennà hai preso la freccia per Fuorigrotta o siamo usciti a Verona Est?”
Perdonatemi, ma perlomeno nelle gare di cartello, restituiamo al nostro pubblico la splendida maglia azzurra che tanto ci piace e tanto ci fa emozionare...
Dirige l'incontro l'arbitro Massa che dopo l'esperienza alla Ferrari ha abbandonato il volante e si è dato alla carriera arbitrale.
Tutti attendevano che Massa desse il suo via per far partire la gara, ma stranamente il fischio dell'arbitro tardava ad arrivare. A quel punto i due capitani si sono avvicinati per chiedergli spiegazioni e Massa ha precisato: “Ma voi che volete da me? Io fin quando non vedo il semaforo verde non si parte...”
Gara che finalmente comincia con una cornice di pubblico stupenda. Da uno spicchio dei distinti si è notato un gruppo di tifosi organizzati provenienti dalla città di Sant'Antonio che sostenevano apertamente il giocatore del Milan Abate. Inequivocabile, infatti, era lo striscione che fieramente mostravano su cui era scritto: “Club Sant'Antonio Abate”
Il Milan va in vantaggio ma in campo c'è solo il Napoli che trova subito il pareggio. Per i padroni di casa però comincia la sagra della sfortuna con un'innumerevole serie di azioni e conclusioni che solamente la malasorte ha impedito che si tramutassero in gol. Un Napoli che sembra proprio debba farsi benedire. Tant'è vero che dagli spalti arriva la proposta di uno scaramantico tifoso: “Presidè altro che Lete, come sponsor devi prendere San Benedetto...”
Al minuto 45 Massa decreta la fine del primo tempo e manda tutti a fare il pit stop.
Nella ripresa il Napoli asfalta il Milan schiacciandolo nell'area di rigore. Infatti, al trentaduesimo tiro ricevuto in porta, il portiere del Milan si è rivolto agli attaccanti del Napoli implorandoli: “Abbiati pietà per me”
Seppur l'originale aveva in campo il numero 22 c'è da dire che anche Balotelli ha decisamente fatto Kakà. Una prestazione pessima che ha spinto Seedorf a sostituirlo. Le telecamere hanno così indugiato su un Balotelli in lacrime che si nascondeva sotto la sua giubba.
Il motivo delle lacrime è riconducibile ad Emanuelson che era seduto accanto a lui in panchina e che gli ha passato uno specchietto con il quale Balotelli ha potuto vedere che chiavica di taglio di capelli gli aveva fatto il suo barbiere. A quel punto le lacrime e la vergogna sono state irrefrenabili.
Intanto la doppietta del Pipita affonda il Milan. Higuain dimostra di esser un bomber stratosferico anche se sarà impossibile per lui far dimenticare ai tifosi il grande goleador, quello dell'anno scorso, coso, come si chiamava, quello coi capelli lunghi, coso là, quello dell'Uruguay, coso...vabbè mi verrà in mente.
Nel frattempo, i rossoneri escono umiliati dal San Paolo. E' evidente che l'allenatore del Milan non è più Allegri, ma a vedere la faccia di Seedorf sembra pure lui incazzato nero.
Bandiera a scacchi. Massa pone fine alla gara. Si spengono i motori. Il Napoli vince il gran premio di Fuorigrotta ed è sul gradino più alto del podio.

lunedì 3 febbraio 2014

Il bilancio del mercato invernale: l'anonimo napoletano

Dopo un mese di trattative e compravendite si è conclusa la sessione invernale del calciomercato 2014.
In casa Napoli è stato un mercato di riparazione carico di aspettative al fine di colmare il gap con le squadre che precedono gli azzurri in classifica.
Tutti i tifosi, infatti, aspettavano il grande botto. Ma alla fine purtroppo sono arrivati solo un paio di tric trac. Evidentemente De Laurentiis non ha capito che il divieto dei botti indetto dal Comune era per i petardi di Capodanno e non certo per i gran colpi di mercato.
Sta di fatto che il Napoli ha acquisito le prestazioni sportive di Andujar, Henrique, Ghoulam e Jorginho.
Quattro acquisti funzionali alle esigenze tecniche della squadra. Dunque tutti felici e soddisfatti per i nuovi arrivi. Veramente grandi colpi. Anche se il quesito dilagante che rimbalza da giorni nella testa di ogni tifoso del Napoli è esattamente: “ma chi è sta gente?”
Le pagine dei giornali fino a poco tempo fa erano zeppe di nomi roboanti che inducevano a sognare in grande. Ma poi dalle illusioni di Mascherano e Skertel è finita che lo abbiamo preso in Ghoulam. E sinceramente un po' ci brucia.
Tutti erano concordi che serviva un prima punta come vice-Higuain ed infatti è arrivato il quarto portiere Andujar.
Pensate che all'indomani del trasferimento, Andujar nel suo primo giorno da napoletano si è svegliato, ha aperto la finestra, ha guardato fuori e ha chiamato subito Bigon: “Aiuto! Aiuto! Sta eruttando il Vesuvio! Sta uscendo tutta la lava. Venitemi a salvare!”
Guarda che quello è l'Etna. Stai ancora a Catania. A Napoli ci vieni l'anno prossimo” ha risposto Bigon riattaccando.
Il giocatore che più si è messo in luce tra i nuovi arrivi è di sicuro Jorginho, acquistato per puntellare la linea mediana. Difatti al suo arrivo Jorgihno ha dichiarato con sicurezza: “Mi ispiro a Martin Scorsese”.
Dalle sue parole si è subito capito che a Napoli era venuto a fare il regista. Anche per questo De Laurentiis si è convinto a spendere dieci milioni per comprarlo. Così lo può utilizzare un po' nella squadra di calcio e un po' nei film di Natale.
Che poi, parliamoci chiaro, se i nuovi acquisti sono meri sconosciuti per i tifosi, lo stesso si può dire anche per i giocatori del Napoli che hanno dovuto accogliere i nuovi ignoti compagni.
Appena arrivato a Castelvolturno, Ghoulam ha incontrato Insigne e gli ha detto: “Io sono Franco Algerino”
Tanto piacere Franco, io sono Lorenzo di Frattamaggiore”
Ma come, io sono uno dei nuovi acquisti del Napoli.” ha incalzato Ghoulam
E da che squadra arrivi?” ha domandato Insigne per capire chi fosse dei quattro.
Sant Etienne...”
Tu vicino a me: E' Sant e' tien? - ha sbottato Insigne colto nel segno - Io tengo tanti di quei santi tatuati addosso. Tengo a San Gennaro, San Gerardo e la Madonna dell'Arco. Ogni volta che entro in campo me li bacio tutti quanti e sembra che ballo il tuca tuca,,,”
Analogo siparietto si è verificato quando Bigon ha comunicato ad Albiol l'arrivo del suo nuovo partner difensivo. La reazione dello spagnolo è stata implacabile:
Cosa? Avete preso Enrique? - ha inveito Albiol - Ma io non ho capito, sto Luis Enrique non ha fatto bene come allenatore della Roma e adesso a 43 anni vorrebbe rimettersi a giocare nel Napoli? E allora a questo punto chiamiamo a giocare a Beppe Bruscolotti!”
A quel punto Bigon ha provato a dare delucidazioni: “Noi abbiamo preso Henrique con l'acca.
Ma per me si può mettere pure il gel! – ha ribattuto Albiol – Io lo vedo troppo vecchio per giocare da noi...”
Per quanto riguarda poi il fronte cessioni sono partiti Armero e Cannavaro.
E' saltato invece il passaggio del difensore Uvini al Livorno per un'incomprensione tra i due presidenti. Qualche giorno fa infatti è arrivato a Castelvolturno un fax di Spinelli che diceva: “Aurelio ci servirebbe Uvini”
De Laurentiis ha immediatamente risposto: “E che problema c'è, vi mando subito una damigiana di rosso di Gragnano di 20 litri. Bevetevelo alla mia salute.”
Game over. Si spengono le luci sul calciomercato. Alla prossima sessione per nuovi grandi colpi, magari un po' più rinomati.

Atalanta – Napoli: Paperissima Sprint

A Bergamo va di scena un'esilarante puntata di Paperissima Sprint. Grandi protagonisti sono stati gli eccezionali Papereina, Paperinler e Paperandez, autori di un'umiliante sconfitta in terra orobica.
Eppure la giornata era cominciata bene con la compagine azzurra che, arrivata a Bergamo, credeva di trovare un'accoglienza poco ospitale ed invece la società atalantina ha accolto magnificamente gli ospiti, intitolandogli addirittura il loro campo da gioco: lo stadio azzurri d'Italia.
Seppur il mercato si è concluso da pochi giorni, è girata voce del fitto colloquio alla vigilia della partita tra Pierpaolo Marino e Bigon, con il dg dell'Atalanta che ha suggerito il portiere Consigli al Napoli come prossimo acquisto. Evidentemente si è trattato dei cosiddetti Consigli per gli acquisti.
La partita comincia con Benitez che schiera Zapata dall'inizio e fa accomodare in panchina Higuain. Per tutto il primo tempo si è attesa dalla punta la zampata vincente, ma alla fine c'è stato solo lo Zapata perdente.
Benitez sceglie anche la carta Pandev, preferendolo ad Hamsik. Le giocate del macedone sono lente e apatiche. Non c'è che dire, con Pandev titolare, Aldo Biscardi ha vinto la sua atavica battaglia di volere la moviola in campo.
Per tutto il primo tempo il telecronista di Sky non ha fatto altro che esaltare le doti fisiche di una nota conduttrice del panorama televisivo nazionale. Difatti continuava a ripetere nella cronaca: “Bonaventura, Bonaventura, Bonaventura...”
Anche Sosa, che era al commento tecnico, a un certo punto ha sbottato: “E basta con questa Ventura, ma è possibile che pensi sempre alle femmine? Che poi sta Simona Ventura si è fatta pure vecchia. Pensa a guardare la partita...”
La prima frazione termina sullo zero a zero. Ritmi bassi, poche occasioni e partita decisamente noiosa. Tant'è che pure la moglie del difensore dell'Atalanta Raimondi ha raggiunto il marito negli spogliatoi per manifestargli tutto il suo dissenso per un primo tempo tediante: “Raimondi guarda che io sono stufa. Che barba che noia, che barba che noia.”
Comincia la ripresa e il tecnico dell'Atalanta prova a dare una scossa alla sua squadra con urla e invettive dirette ai suoi giocatori. Dalla panchina l'allenatore atalantino è Colantuono e fulmini.
Dopo pochi minuti va in scena la trasformazione del portiere azzurro da Pepe Reina in PapeReina che subisce un gol che rasenta il grottesco. L'Atalanta va in vantaggio e i tifosi per festeggiare alzano dagli spalti uno stendardo. Si tratta di Guglielmo che continuava a gridare: “Mettetemi giù che devo continuare la partita..”
Al ventesimo minuto si verifica ciò che i tifosi del Napoli aspettavano da ben tre anni. Inler dal limite dell'area fa partire un preciso passaggio smarcante che imbecca perfettamente l'attaccante Denis che mette la palla in gol. Ha segnato il Napoli e per festeggiare German Denis accorrono Cigarini, Maggio, Hamsik....Gargano, Grava e Lavezzi. Scusate ma mi voglio convincere che siamo nella stagione 2009/2010 e che la rete dell'allora azzurro Denis sia stata favorita da un passaggio illuminante da parte di un eccellente centrocampista del Napoli. E poi il 2010 lo ricordo come una grande anno: c'era il Pocho a Napoli, finimmo il campionato davanti alla Juve e soprattutto non avevamo ancora in squadra l'imperfettissimo PaperInler.
Infine, il terzo gol lo abbiamo subito a causa della testa di Cazzola. Non che abbia segnato il difensore dell'Atalanta, io mi riferisco alla testa di Cazzola di Fernandez che nel corso di Paperissima Sprint non poteva esimersi nel dare anche lui il suo immancabile contributo. Grazie a Paperandez, infatti, gli orobici si portano sul definitivo tre a zero.
Come da cattivo costume la curva atalantina a fine gara intona il coro: “Noi non siamo napoletani” E a me stavolta verrebbe da dire: “Buon per voi, perché se fosse stati napoletani dopo questa partita sareste parecchio incazzati”

lunedì 20 gennaio 2014

L'antidoping del Napoli Calcio

Un Napoli che corre a mille, un Napoli che fa dell'intensità e del pressing le sue armi migliori, un Napoli che palesa una invidiabile condizione atletica. Un Napoli finito però sotto l'occhio dell'antidoping. Al fischio finale dell'ultima partita casalinga un delegato del Coni ha invitato l'intera squadra azzurra a recarsi in infermeria per un test antidoping di gruppo.
Ultimate le fasi preparatorie dagli addetti preposti, i calciatori del Napoli giunsero alla spicciolata per effettuare ognuno il loro personale controllo.
Il primo ad entrare nella sala dell'infermeria fu Christian Maggio che si trovò di fronte un funzionario di Torre Annunziata che gli disse: “buonasaer, mi serve un campione di ureina
Scusate pensavo che era il mio turno - rispose spiazzato Maggio - vi faccio entrare subito Pepe. Arrivederci.”
E che ve ne andate? – incalzò l'addetto oplontino – Voi dovete fare il contraollo...”
Vabbè, lo faccio doping” ribatté confuso Maggio.
E' il turno di Armero a dover esaminare la sua pipì. Diciamo che le sontuose doti idrauliche dell'esterno sono ormai rinomate in casa Napoli. Difatti, ci vollero tre aitanti addetti per sostenere l'idrante del colombiano orientato verso la provetta. Poche gocce furono destinate al contenitore per il controllo, il resto del getto fu liberato per irrigare il prato dello stadio San Paolo.
A seguire, è Inler a fare il suo ingresso in infermeria. Chiare e precise le indicazioni dell'addetto del Coni: “Gokhan mi raccomando effettua una gittata precisa nella provetta...”
Inler una gittata precisa? Ma non ci pensate proprio! Giusto due gocce e mezza finirono nel contenitore. Per il resto allagò tutta l'infermeria.
Troppo basso il quantitativo nella provetta per analizzarlo, il controllo dello svizzero rischiava di saltare. A quel punto Inler provò a discolparsi: “Vi posso giurare che non mi sono mai dopato in nessuna partita che ho giocato”
Su questo non ci sono proprio dubbi, ti crediamo pienamente! – ribatterono Benitez e Pecchia da un angolo della saletta – Stai talmente ucciso che se ti fossi dopato avresti dovuto denunciare il tuo spacciatore per le sostanze sfiatate che t'avrebbe procurato...”
E' la volta di Valon Behrami. Appena entrò in infermeria trovò a sorpresa il rimbrotto deciso del delegato al controllo: “Ma insomma! Ve l'ho spiegato così bene, la pipì deve essere fatta nel contenitore. Chi è che te l'ha fatta in testa?”
Lo svizzero dopo aver chiarito l'origine del colore della sua cresta, si prestò alle domande preliminari del funzionario: “Valon tu in campo sei un motorino perpetuo. Ma dimmi la verità, hai mai fatto uso di sostanze stupefacenti?”
E Behrami: “Sinceramente una volta ho provato qualcosa e vi dico che è proprio vero che si rischia di morire. Siccome ne avevo tanto sentito parlare, un giorno decisi di farmi una tirata di coca. Ebbene, non so gli altri come fanno a farsela in continuazione, ma io dopo la prima tirata stavo davvero per ammazzarmi. Pensate che dopo aver inserito la cannuccia nella lattina, ho tirato forte la coca col naso, ed altro che piaceri allucinogeni, stavo morendo affogato…”
Dopo gli svizzeri, fu chiamato per il test il piccolo Insignuccio. Il delegato del Coni appena lo vide entrare, vista la statura, invece della consueta provetta gli fece fare la pipì in un vasino a forma di cagnolino e quando finì gli disse sorridendo: “L'hai fatta tutta tutta? E bravo al mio piccolino. E di chi è questo bel pesciolino? Di chi è? Del delegatuccio tuo?”
Venne poi il turno di Higuain e Britos che entrarono insieme nella saletta per il controllo. L'addetto prelevò prima la pipita del Pipita con l'argentino che con gran classe nell'atto piccolo dimostrò di essere anche un grande campione di urina.
Britos invece si commosse scoppiando in un pianto a dirotto quando lesse sulla scheda del suo controllo “Il campione di Britos”. Mai nella sua carriera il termine 'campione' era stato accostato al suo nome. Per lui una grande soddisfazione.
Controllo a tre in contemporanea per Hamsik, Callejon e Albiol. Mentre i tre erano intenti ad eseguire il loro deposito di liquidi in provetta, dall'esterno della saletta partì il coro di un gruppo di tifosi: “Chi non salta juventino è!” I tre urinandi cominciarono a saltare all'unisono, spruzzando gettiti in ogni dove. Sembravano i tre piloti di Formula Uno quando a fine gran premio stappano sul podio le bottiglie di spumante inondando la folla.
Al termine del coro la saletta era in condizioni pietose. Per fortuna quelli erano gli ultimi controlli.
Gli addetti del Coni erano ancora intenti a raccattare il materiale ricevuto, quando entrò nella saletta Dzemaili che domandò: “Scusate, avrei un po' sete, ci sarebbe qualcosa da bere?”
È rimasta un po' di birra in quel contenitaore - rispose il funzionario torrese - È un po' calda, ma è bella schiumaosa....

lunedì 13 gennaio 2014

I giocatori sotto la doccia

Fischio finale allo stadio San Paolo, i giocatori si dirigono negli spogliatoi. Il Napoli ha appena battuto l'Arsenal ma la gioia della vittoria viene cancellata dalla notizia che giunge da Marsiglia: negli ultimi minuti di gara il Borussia Dortmund segna il gol che elimina gli azzurri dalla Champion's League.
Per i giocatori del Napoli una vera e propria doccia fredda. Negli spogliatoi, infatti, si è rotta la caldaia e dalle docce non esce più l'acqua calda.
Il guasto è però presto riparato e gli uomini di Benitez possono dedicarsi alla consueta doccia post-gara con ognuno le sue abitudini e i suoi rituali.
Innanzitutto nello spogliatoio azzurro è assolutamente vietato lavarsi con Vidal, non è per cattiveria ma con certi bagnoschiuma bianconeri nessuno ci vuole avere a che fare.
Armero è il primo ad infilarsi sotto la doccia ed invaso dal getto d'acqua si nota che per invidiabili doti fisiche non si bagna i piedi. Complimenti al colombiano.
Mertens nell'attesa che venga il suo turno avvia una insistente e costante manipolazione delle parti basse. D'altronde il belga ha dimostrato di avere un ottimo tocco di palla con un possesso spesso prolungato.
Prodotti da bagno specifici sono a disposizione per ogni giocatore in base alle proprie esigenze. Behrami ad esempio usa uno shampoo al limoncello per la sua chioma giallo limone. Hamsik invece ricorre a uno shampoo al viagra per dare erezione alla sua cresta.
Inler si presenta nello spogliatoio travestito da leone come in occasione della sua presentazione. Lo stupore è generale e solo poco dopo si comprendono le sue reali intenzioni: vuole farsi lo shampoo con la maschera.
In un altro box doccia c'è Pandev che cerca di lavarsi dietro la schiena ma non vi riesce. I tentativi di arrivare con la spugna a pulirsi il dorso si susseguono vani fino a quando, rassegnato, ci rinuncia e getta la spugna. Ovviamente essendoci Armero nei pressi nessuno si china per raccoglierla.
Gonzalo Higuain in un angolo fa la parte indifferente e quando si accorge di non essere visto da nessuno si rilassa sotto l'acqua calda, lasciandosi andare ad una lunga e liberatoria pipì. D'altra parte l'incontinenza del bomber argentino è ormai nota in tutto il mondo ed è proprio da qui che nasce il suo celebre soprannome: “il pipita”.
Fernandez e Albiol notano alcune chiazze giallastre galleggiare sul piatto doccia, potrebbero essere macchie di pipita ma poi si convincono che si tratti dei resti dello shampoo al limoncello di Behrami. Higuain può tirare un sospiro di sollievo.
Zuniga, appena entrato in doccia, si accorge di aver dimenticato nel borsone le sue cose, allora chiede sostengo ad uno dei compagni: “Gokhan, mi passeresti il bagnoschiuma?”
Ma dico io, con una squadra intera proprio ad Inler vai a chiedere di passarti quello che ti serve?
Come al solito il passaggio dello svizzero è impreciso ed invece di passargli il bagnoschiuma gli passa la schiuma da barba. Zuniga se la cosparge per il corpo ed è presto ricoperto da un'enorme manto di schiuma. Era bianco fuori e nero dentro. A guardarlo sembrava un confetto a cioccolato.
L'ultimo a lavarsi è Insigne che si avvicina al box con dei gettoni in mano. Incuriosito, Maggio chiede spiegazioni e Lorenzino replica che i gettoni gli servono per la cabina doccia.
Dagli spogliatoi del San Paolo si chiudono i rubinetti. Buona doccia a tutti.

lunedì 6 gennaio 2014

Le ultime di calcio mercato

Ci colleghiamo con l'esperto di calcio mercato Ciro Venerato per avere degli aggiornamenti sulle ultime notizie sul Napoli.

Benvenuto a Ciro Venerato.
Un saluto a tutti i lettori”

Partiamo con le ultimissime news in tuo possesso.
La notizia è che nella nottata il Napoli potrebbe concretizzare l'acquisto di Consigli dell'Atalanta. D'altronde si sa che la notte porta Consigli.
Mentre per quanto riguarda la difesa, il Napoli sta cercando un giocatore bravo di testa. Sembra che Bigon stia seguendo Alì Italia, abile nel gioco aereo.”

E Jesus dell'Inter potrebbe arrivare?
Lo escludo categoricamente, è una trattativa complicatissima. Credo che per vedere Jesus a Napoli ci voglia solo un miracolo.”

Capitolo centrocampo.
Per il centrocampo Bigon è indeciso se puntare su Castan o Biondini, a decidere sarà il suo parrucchiere.
Sempre nella zona mediana i partenopei potrebbero prendere Spielberg e Eastwood, due registi per un centrocampo da oscar.”

Ciro, il Napoli sta per prendere anche un figlio d'arte.
Si tratta di Michele Arte, figlio di Gennaro Arte. Vedremo se la trattativa andrà a buon fine. Se riuscirà a portarlo a Napoli, Bigon avrà compiuto una vera e propria opera d'arte.”

Il Napoli continua a cercare sempre un vice-Higuain.
Per l'attacco si sono fatti tanti nomi. Nella giornata di ieri è stato avvistato Caracciolo a Napoli addirittura per apporre la firma sul contratto che lo avrebbe legato alla società azzurra. Immediatamente però i tifosi hanno manifestato il loro dissenso per l'acquisizione della punta. Pensate che addirittura in una strada di Napoli c'era un cartello con scritto 'via Caracciolo'
Nelle stesse ore a Napoli è stato visto anche il presidente del Livorno Spinelli a via Mezzo Cannone. Stupefatti i presenti.”

Senti Ciro, sembra che Benitez voglia anche rafforzare ulteriormente la linea di rifinitori.
E' proprio così, in settimana si era fatto insistente il nome di Diamanti. Ma è proprio di oggi la notizia del rinnovo contrattuale del giocatore col Bologna dove chiuderà lì la sua carriera. L'annuncio ufficiale è stato dato dal presidente del Bologna che ha dichiarato 'Diamanti è per sempre'.
Trattative in piedi anche per Rossi, Marrone e Bianchi. Mi perdonino i lettori per il linguaggio troppo colorito.”

Diciamo ai lettori che Ciro Venerato sta seguendo una pista importante che porta a un grande colpo che sta per mettere a segno De Laurentiis. So che non puoi dire tanto sulla trattativa, ma ci vuoi dare almeno qualche indizio?
Purtroppo non posso fare il nome del giocatore perché l'ho promesso al suo procuratore visto che l'accordo non è ancora concluso. Posso solo dire che il giocatore in questione è detto parigino”

Ha quindi origini francesi?
No. È che assomiglia molto a Gino Paoli e tutti quello che lo vedono gli dicono sempre: 'Pari Gino'

Ringraziamo Ciro Venerato per le sue preziose notizie. Ciro ti voglio lasciare con un'ultima domanda: i tifosi sognano il grande acquisto. De Laurentiis però per il momento sonnecchia. Secondo te alla fine ci sarà il grande colpo di coda?
Io penso proprio di si, ma purtroppo per i tifosi credo che si tratterà di Andrea Coda, classe '85 difensore dell'Udinese.”

martedì 31 dicembre 2013

Amarcord. Che fine hanno fatto le vecchie glorie del Napoli?

La società sportiva Calcio Napoli ha compiuto quest'anno ben 87 anni di vita durante i quali sono approdati all'ombra del Vesuvio campioni da ogni parte del Mondo che hanno dato ognuno il loro contributo nel fare la storia della squadra più bella di tutte.
Da Maradona a Careca, da Giordano a Sivori, da Altafini a Zoff e tanti, tanti altri.
Calciatori che alla fine della loro carriera agonistica hanno abbandonato la ribalta mediatica facendo perdere le loro tracce. Per chi fosse curioso di sapere alcune delle vecchie glorie azzurre come conducono la loro vita oggi, ecco proporvi alcune inedite indiscrezioni in merito.
Cominciamo col dire che alcuni hanno speso i soldi guadagnati nel gioco d'azzardo. Non è andata bene ad esempio a Fausto Pari che ha giocato tutta la sua fortuna alla roulette ma purtroppo ha perso tutto: è uscito dispari. Miglior sorte è capitata invece allo svedese Jonas Thern che ha vinto all'Enalotto.
L'attaccante Nicola Caccia è diventato un comico affermato. Infatti, nei circoli FederCaccia sono ormai famosissime le battute di Caccia.
Il mitico Gianfranco Zola si è dato all'imprenditoria commercializzando formaggio in Inghilterra. E per ricordare una frase che i tifosi del Chelsea gli gridavano quando giocava a Londra, e cioè “Vai vai Zola”, ha chiamato il suo formaggio “Go go Zola”. Un grande successo.
Una colonna del Napoli scudettato è diventato presidente onorario di un gruppo di estremisti sostenitori di Mao Tze Tung. Si tratta di AleMao.
Non se la passa benissimo il portiere Garella che è diventato balbuziente ed ogni volta che pronuncia il suo nome dice “ga-garella” e la moglie di corsa lo porta in bagno.
Il grande bomber della serie B Scwoch si è recato all'anagrafe e si è fatto abolire l'unica vocale del suo cognome che soffriva di solitudine, diventando così un codice fiscale a tutti gli effetti.
Dopo la carriera calcistica sono stati vari i progetti imprenditoriali di Fausto Pizzi, trequartista azzurro degli anni '90. Ha cominciato con l'apertura di una rosticceria “Pizzi e sfizi” per poi passare al mercato sartoriale con il negozio “Pizzi e merletti” fino a sfociare in affari malavitosi di racket ed estorsioni con la fondazione della società a delinquere “Pizzi e tangenti”.
Il mediano del Napoli di Ulivieri Scapolo si è finalmente sposato con la sorella di un altro ex calciatore partenopeo, l'argentino Ayala. C'è da dire che nella vita di coppia Scapolo si comporta bene, ma ayala un po' meno.
Agostini e Filardi hanno inaugurato un franchising di negozi che si occupano di aggiusti sartoriali che hanno chiamato “Ago e Fila”
Per quanto riguarda invece Luciano Sola, ha avuto grossi problemi di abusi sessuali subiti dalla sorella. In tanti infatti gli hanno fatto la Sola.
L'ultima notizia è sull'ex attaccante Franco Lerda che ha aperto un negozio di calzature dal nome “Scarpe diem, cogli l'attimo delle nostre offerte”. L'attività ha purtroppo avuto vita breve a causa di una serie di brutte figure fatte con clienti e fornitori. In effetti, sono state davvero troppe le figure di Lerda che aveva fatto.