Fischio
finale allo stadio San Paolo, i giocatori si dirigono negli
spogliatoi. Il Napoli ha appena battuto l'Arsenal ma la gioia della
vittoria viene cancellata dalla notizia che giunge da Marsiglia:
negli ultimi minuti di gara il Borussia Dortmund segna il gol che
elimina gli azzurri dalla Champion's League.
Per i
giocatori del Napoli una vera e propria doccia fredda. Negli
spogliatoi, infatti, si è rotta la caldaia e dalle docce non esce
più l'acqua calda.
Il guasto
è però presto riparato e gli uomini di Benitez possono dedicarsi
alla consueta doccia post-gara con ognuno le sue abitudini e i suoi
rituali.
Innanzitutto
nello spogliatoio azzurro è assolutamente vietato lavarsi con Vidal,
non è per cattiveria ma con certi bagnoschiuma bianconeri nessuno ci
vuole avere a che fare.
Armero è
il primo ad infilarsi sotto la doccia ed invaso dal getto d'acqua si
nota che per invidiabili doti fisiche non si bagna i piedi.
Complimenti al colombiano.
Mertens
nell'attesa che venga il suo turno avvia una insistente e costante
manipolazione delle parti basse. D'altronde il belga ha dimostrato di
avere un ottimo tocco di palla con un possesso spesso prolungato.
Prodotti
da bagno specifici sono a disposizione per ogni giocatore in base
alle proprie esigenze. Behrami ad esempio usa uno shampoo al
limoncello per la sua chioma giallo limone. Hamsik invece ricorre a
uno shampoo al viagra per dare erezione alla sua cresta.
Inler si
presenta nello spogliatoio travestito da leone come in occasione
della sua presentazione. Lo stupore è generale e solo poco dopo si
comprendono le sue reali intenzioni: vuole farsi lo shampoo con la
maschera.
In un
altro box doccia c'è Pandev che cerca di lavarsi dietro la schiena
ma non vi riesce. I tentativi di arrivare con la spugna a pulirsi il
dorso si susseguono vani fino a quando, rassegnato, ci rinuncia e
getta la spugna. Ovviamente essendoci Armero nei pressi nessuno si
china per raccoglierla.
Gonzalo
Higuain in un angolo fa la parte indifferente e quando si accorge di
non essere visto da nessuno si rilassa sotto l'acqua calda,
lasciandosi andare ad una lunga e liberatoria pipì. D'altra parte
l'incontinenza del bomber argentino è ormai nota in tutto il mondo
ed è proprio da qui che nasce il suo celebre soprannome: “il
pipita”.
Fernandez
e Albiol notano alcune chiazze giallastre galleggiare sul piatto
doccia, potrebbero essere macchie di pipita ma poi si convincono che
si tratti dei resti dello shampoo al limoncello di Behrami. Higuain
può tirare un sospiro di sollievo.
Zuniga,
appena entrato in doccia, si accorge di aver dimenticato nel borsone
le sue cose, allora chiede sostengo ad uno dei compagni: “Gokhan,
mi passeresti il bagnoschiuma?”
Ma dico
io, con una squadra intera proprio ad Inler vai a chiedere di
passarti quello che ti serve?
Come al
solito il passaggio dello svizzero è impreciso ed invece di
passargli il bagnoschiuma gli passa la schiuma da barba. Zuniga se la
cosparge per il corpo ed è presto ricoperto da un'enorme manto di
schiuma. Era bianco fuori e nero dentro. A guardarlo sembrava un
confetto a cioccolato.
L'ultimo
a lavarsi è Insigne che si avvicina al box con dei gettoni in mano.
Incuriosito, Maggio chiede spiegazioni e Lorenzino replica che i
gettoni gli servono per la cabina doccia.
Dagli
spogliatoi del San Paolo si chiudono i rubinetti. Buona doccia a
tutti.
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