sabato 8 febbraio 2014

Napoli - Milan: Il gran premio di Fuorigrotta

C'è voglia di vittoria allo stadio San Paolo, il pubblico attende fremente l'ingresso delle squadre in campo. Ecco sbucare dal sottopassaggio le due compagini: il Milan con la sua classica divisa rosso e nera e il...Chievo con la sua consueta casacca giallo e blu. Qualcuno dalle tribune si chiede smarrito: “Ma avessimo sbagliato stadio? Gennà hai preso la freccia per Fuorigrotta o siamo usciti a Verona Est?”
Perdonatemi, ma perlomeno nelle gare di cartello, restituiamo al nostro pubblico la splendida maglia azzurra che tanto ci piace e tanto ci fa emozionare...
Dirige l'incontro l'arbitro Massa che dopo l'esperienza alla Ferrari ha abbandonato il volante e si è dato alla carriera arbitrale.
Tutti attendevano che Massa desse il suo via per far partire la gara, ma stranamente il fischio dell'arbitro tardava ad arrivare. A quel punto i due capitani si sono avvicinati per chiedergli spiegazioni e Massa ha precisato: “Ma voi che volete da me? Io fin quando non vedo il semaforo verde non si parte...”
Gara che finalmente comincia con una cornice di pubblico stupenda. Da uno spicchio dei distinti si è notato un gruppo di tifosi organizzati provenienti dalla città di Sant'Antonio che sostenevano apertamente il giocatore del Milan Abate. Inequivocabile, infatti, era lo striscione che fieramente mostravano su cui era scritto: “Club Sant'Antonio Abate”
Il Milan va in vantaggio ma in campo c'è solo il Napoli che trova subito il pareggio. Per i padroni di casa però comincia la sagra della sfortuna con un'innumerevole serie di azioni e conclusioni che solamente la malasorte ha impedito che si tramutassero in gol. Un Napoli che sembra proprio debba farsi benedire. Tant'è vero che dagli spalti arriva la proposta di uno scaramantico tifoso: “Presidè altro che Lete, come sponsor devi prendere San Benedetto...”
Al minuto 45 Massa decreta la fine del primo tempo e manda tutti a fare il pit stop.
Nella ripresa il Napoli asfalta il Milan schiacciandolo nell'area di rigore. Infatti, al trentaduesimo tiro ricevuto in porta, il portiere del Milan si è rivolto agli attaccanti del Napoli implorandoli: “Abbiati pietà per me”
Seppur l'originale aveva in campo il numero 22 c'è da dire che anche Balotelli ha decisamente fatto Kakà. Una prestazione pessima che ha spinto Seedorf a sostituirlo. Le telecamere hanno così indugiato su un Balotelli in lacrime che si nascondeva sotto la sua giubba.
Il motivo delle lacrime è riconducibile ad Emanuelson che era seduto accanto a lui in panchina e che gli ha passato uno specchietto con il quale Balotelli ha potuto vedere che chiavica di taglio di capelli gli aveva fatto il suo barbiere. A quel punto le lacrime e la vergogna sono state irrefrenabili.
Intanto la doppietta del Pipita affonda il Milan. Higuain dimostra di esser un bomber stratosferico anche se sarà impossibile per lui far dimenticare ai tifosi il grande goleador, quello dell'anno scorso, coso, come si chiamava, quello coi capelli lunghi, coso là, quello dell'Uruguay, coso...vabbè mi verrà in mente.
Nel frattempo, i rossoneri escono umiliati dal San Paolo. E' evidente che l'allenatore del Milan non è più Allegri, ma a vedere la faccia di Seedorf sembra pure lui incazzato nero.
Bandiera a scacchi. Massa pone fine alla gara. Si spengono i motori. Il Napoli vince il gran premio di Fuorigrotta ed è sul gradino più alto del podio.

lunedì 3 febbraio 2014

Il bilancio del mercato invernale: l'anonimo napoletano

Dopo un mese di trattative e compravendite si è conclusa la sessione invernale del calciomercato 2014.
In casa Napoli è stato un mercato di riparazione carico di aspettative al fine di colmare il gap con le squadre che precedono gli azzurri in classifica.
Tutti i tifosi, infatti, aspettavano il grande botto. Ma alla fine purtroppo sono arrivati solo un paio di tric trac. Evidentemente De Laurentiis non ha capito che il divieto dei botti indetto dal Comune era per i petardi di Capodanno e non certo per i gran colpi di mercato.
Sta di fatto che il Napoli ha acquisito le prestazioni sportive di Andujar, Henrique, Ghoulam e Jorginho.
Quattro acquisti funzionali alle esigenze tecniche della squadra. Dunque tutti felici e soddisfatti per i nuovi arrivi. Veramente grandi colpi. Anche se il quesito dilagante che rimbalza da giorni nella testa di ogni tifoso del Napoli è esattamente: “ma chi è sta gente?”
Le pagine dei giornali fino a poco tempo fa erano zeppe di nomi roboanti che inducevano a sognare in grande. Ma poi dalle illusioni di Mascherano e Skertel è finita che lo abbiamo preso in Ghoulam. E sinceramente un po' ci brucia.
Tutti erano concordi che serviva un prima punta come vice-Higuain ed infatti è arrivato il quarto portiere Andujar.
Pensate che all'indomani del trasferimento, Andujar nel suo primo giorno da napoletano si è svegliato, ha aperto la finestra, ha guardato fuori e ha chiamato subito Bigon: “Aiuto! Aiuto! Sta eruttando il Vesuvio! Sta uscendo tutta la lava. Venitemi a salvare!”
Guarda che quello è l'Etna. Stai ancora a Catania. A Napoli ci vieni l'anno prossimo” ha risposto Bigon riattaccando.
Il giocatore che più si è messo in luce tra i nuovi arrivi è di sicuro Jorginho, acquistato per puntellare la linea mediana. Difatti al suo arrivo Jorgihno ha dichiarato con sicurezza: “Mi ispiro a Martin Scorsese”.
Dalle sue parole si è subito capito che a Napoli era venuto a fare il regista. Anche per questo De Laurentiis si è convinto a spendere dieci milioni per comprarlo. Così lo può utilizzare un po' nella squadra di calcio e un po' nei film di Natale.
Che poi, parliamoci chiaro, se i nuovi acquisti sono meri sconosciuti per i tifosi, lo stesso si può dire anche per i giocatori del Napoli che hanno dovuto accogliere i nuovi ignoti compagni.
Appena arrivato a Castelvolturno, Ghoulam ha incontrato Insigne e gli ha detto: “Io sono Franco Algerino”
Tanto piacere Franco, io sono Lorenzo di Frattamaggiore”
Ma come, io sono uno dei nuovi acquisti del Napoli.” ha incalzato Ghoulam
E da che squadra arrivi?” ha domandato Insigne per capire chi fosse dei quattro.
Sant Etienne...”
Tu vicino a me: E' Sant e' tien? - ha sbottato Insigne colto nel segno - Io tengo tanti di quei santi tatuati addosso. Tengo a San Gennaro, San Gerardo e la Madonna dell'Arco. Ogni volta che entro in campo me li bacio tutti quanti e sembra che ballo il tuca tuca,,,”
Analogo siparietto si è verificato quando Bigon ha comunicato ad Albiol l'arrivo del suo nuovo partner difensivo. La reazione dello spagnolo è stata implacabile:
Cosa? Avete preso Enrique? - ha inveito Albiol - Ma io non ho capito, sto Luis Enrique non ha fatto bene come allenatore della Roma e adesso a 43 anni vorrebbe rimettersi a giocare nel Napoli? E allora a questo punto chiamiamo a giocare a Beppe Bruscolotti!”
A quel punto Bigon ha provato a dare delucidazioni: “Noi abbiamo preso Henrique con l'acca.
Ma per me si può mettere pure il gel! – ha ribattuto Albiol – Io lo vedo troppo vecchio per giocare da noi...”
Per quanto riguarda poi il fronte cessioni sono partiti Armero e Cannavaro.
E' saltato invece il passaggio del difensore Uvini al Livorno per un'incomprensione tra i due presidenti. Qualche giorno fa infatti è arrivato a Castelvolturno un fax di Spinelli che diceva: “Aurelio ci servirebbe Uvini”
De Laurentiis ha immediatamente risposto: “E che problema c'è, vi mando subito una damigiana di rosso di Gragnano di 20 litri. Bevetevelo alla mia salute.”
Game over. Si spengono le luci sul calciomercato. Alla prossima sessione per nuovi grandi colpi, magari un po' più rinomati.

Atalanta – Napoli: Paperissima Sprint

A Bergamo va di scena un'esilarante puntata di Paperissima Sprint. Grandi protagonisti sono stati gli eccezionali Papereina, Paperinler e Paperandez, autori di un'umiliante sconfitta in terra orobica.
Eppure la giornata era cominciata bene con la compagine azzurra che, arrivata a Bergamo, credeva di trovare un'accoglienza poco ospitale ed invece la società atalantina ha accolto magnificamente gli ospiti, intitolandogli addirittura il loro campo da gioco: lo stadio azzurri d'Italia.
Seppur il mercato si è concluso da pochi giorni, è girata voce del fitto colloquio alla vigilia della partita tra Pierpaolo Marino e Bigon, con il dg dell'Atalanta che ha suggerito il portiere Consigli al Napoli come prossimo acquisto. Evidentemente si è trattato dei cosiddetti Consigli per gli acquisti.
La partita comincia con Benitez che schiera Zapata dall'inizio e fa accomodare in panchina Higuain. Per tutto il primo tempo si è attesa dalla punta la zampata vincente, ma alla fine c'è stato solo lo Zapata perdente.
Benitez sceglie anche la carta Pandev, preferendolo ad Hamsik. Le giocate del macedone sono lente e apatiche. Non c'è che dire, con Pandev titolare, Aldo Biscardi ha vinto la sua atavica battaglia di volere la moviola in campo.
Per tutto il primo tempo il telecronista di Sky non ha fatto altro che esaltare le doti fisiche di una nota conduttrice del panorama televisivo nazionale. Difatti continuava a ripetere nella cronaca: “Bonaventura, Bonaventura, Bonaventura...”
Anche Sosa, che era al commento tecnico, a un certo punto ha sbottato: “E basta con questa Ventura, ma è possibile che pensi sempre alle femmine? Che poi sta Simona Ventura si è fatta pure vecchia. Pensa a guardare la partita...”
La prima frazione termina sullo zero a zero. Ritmi bassi, poche occasioni e partita decisamente noiosa. Tant'è che pure la moglie del difensore dell'Atalanta Raimondi ha raggiunto il marito negli spogliatoi per manifestargli tutto il suo dissenso per un primo tempo tediante: “Raimondi guarda che io sono stufa. Che barba che noia, che barba che noia.”
Comincia la ripresa e il tecnico dell'Atalanta prova a dare una scossa alla sua squadra con urla e invettive dirette ai suoi giocatori. Dalla panchina l'allenatore atalantino è Colantuono e fulmini.
Dopo pochi minuti va in scena la trasformazione del portiere azzurro da Pepe Reina in PapeReina che subisce un gol che rasenta il grottesco. L'Atalanta va in vantaggio e i tifosi per festeggiare alzano dagli spalti uno stendardo. Si tratta di Guglielmo che continuava a gridare: “Mettetemi giù che devo continuare la partita..”
Al ventesimo minuto si verifica ciò che i tifosi del Napoli aspettavano da ben tre anni. Inler dal limite dell'area fa partire un preciso passaggio smarcante che imbecca perfettamente l'attaccante Denis che mette la palla in gol. Ha segnato il Napoli e per festeggiare German Denis accorrono Cigarini, Maggio, Hamsik....Gargano, Grava e Lavezzi. Scusate ma mi voglio convincere che siamo nella stagione 2009/2010 e che la rete dell'allora azzurro Denis sia stata favorita da un passaggio illuminante da parte di un eccellente centrocampista del Napoli. E poi il 2010 lo ricordo come una grande anno: c'era il Pocho a Napoli, finimmo il campionato davanti alla Juve e soprattutto non avevamo ancora in squadra l'imperfettissimo PaperInler.
Infine, il terzo gol lo abbiamo subito a causa della testa di Cazzola. Non che abbia segnato il difensore dell'Atalanta, io mi riferisco alla testa di Cazzola di Fernandez che nel corso di Paperissima Sprint non poteva esimersi nel dare anche lui il suo immancabile contributo. Grazie a Paperandez, infatti, gli orobici si portano sul definitivo tre a zero.
Come da cattivo costume la curva atalantina a fine gara intona il coro: “Noi non siamo napoletani” E a me stavolta verrebbe da dire: “Buon per voi, perché se fosse stati napoletani dopo questa partita sareste parecchio incazzati”